Per molti anni il cartone animato "Il villaggio dei Puffi" è stato trasmesso dalle televisioni di tutto il mondo con un enorme successo, creato nel 1958 da un autore di cartoni animati fancese, Pierre Cuillford (detto Peyo) ha per molto tempo monopolizzato i palinsesti, diventando negli anni ottanta un vero fenomeno cult per i giovani telespettatori. Il target a cui erano diretti i puffi comprendeva quella fascia di età 5-12 che nell'età successiva al boom demografico ed industriale costituiva una larga fetta della platea televisiva, soprattutto nei paesi occidentali. Il cartone animato narrava la storia e le vicende degli abitanti di un villaggio, i puffi, delle strane creature blu comandate da un grande vecchio chiamato Grandepuffo. I modelli di comportamento trasmessi dal cartone animato erano pregni di messaggi che richiamavano esplicitamente al marxismo-leninismo, inoltre numerosi messaggi subliminali inseriti nelle varie puntate trasmettevano un'idea di utopico mondo governato dalle regole del socialismo reale. Probabilmente, i Puffi sono stati un tentativo mediatico di indottrinamento politico a favore del modello di vita comunista e sovietico in particolare. E' difficile definire chi sia stato l'artefice di ciò, sicuramente la tattica comunicativa ricorda lo stile dell'intelligence sovietica che dai tempi dello Zar con i "Protocolli dei Savi anziani di Sion" aveva dimostrato di sapere utilizzare molto bene i mezzi di comunicazione per i propri scopi. Lo scenario geopolitico e geostrategico degli anni ottanta aveva fatto emergere tutte le pecche del modello socialista, i ragazzi del sessantotto adesso erano genitori e le nuove generezioni di bambini erano molto più facili da raggiungere con la TV che non con altri mezzi. Il crollo del regime sovietico non era previsto dagli analisti di entrambe le parti non prima di venti o trenta anni e ancora non era iniziata l'era Gorbaceviana di disgelo. Con quale scopo sono stati creati i Puffi è davvero un mistero, molto azzardato sostenere che il cartone animato fosse un lento attacco alle basi del sistema capitalista per penetrare nelle menti delle future classi dirigenti occidentali instillando idee socialiste. Daltro canto è vero anche il fatto che le teorie sulla comunicazione (Teoria dell'ago ipodermico-proiettile magico e Teoria della coltivazione) erano ancora fortemente legate alla Scuola di Francoforte; da ciò sicuramente non può che nascere un sospetto...
Grandepuffo
Il capo del villaggio si chiama Grandepuffo, egli ha il potere decisionale in ogni ambito della vita sociale della comunità. Non è eletto ma si trova nella sua posizione forse perchè è il membro più anziano della comunità, il suo potere è incontestabile dai puffi, l'unico che alle volte si contrappone a Grandepuffo è Quattrocchi ma con scarsi risultati. Il capo supremo fa rispettare le leggi del villaggio e determina la vita sociale ed economica dello stesso, regolando di conseguenza tutte le attività che i puffi svolgono. Le sue fattezze così particolari non possono far si che venga paragonato Carl Marx, autore de "Il Capitale" e capostipite dell'idea socialista in cui il popolo sovietico e comunista (i puffi) si riconoscono e credono ciecamente. A Grandepuffo-Marx i puffi si rapportano quasi come ad un idolo, un duce supremo onniscente. Egli è venerato, infallibile e nelle avversità riesce sempre egregiamente a guidare la comunità di cui è capo fuori dai guai. Non è possibile avere la certezza che l'intento di Peyo nella raffigurazione di Grandepuffo, fosse quello di avvicinare i giovani spettatori del cartoneanimato al padre del Socialismo, il fatto che la rassomiglianza tra le fattezze dei due soggetti sia così evidente sembra però rafforzare la Nostra ipotesi. Ipotesi che verrebbe confermata anche dal ruolo che Grandepuffo ricopre all'interno della vita sociale del villaggio... quella di un "grande compagno" (dal fatto che abbiamo stabilito che nel linguaggio dei Puffi la parola puffo denota l'individuo ma connota "compagno"). Dopo avere stabilito che Grandepuffo-Marx sia un inequivocabile richamo alle idee socialiste passiamo ora ad analizzare gli altri puffi. Personaggi per i quali vi sono altrettanto inquietanti analogie politico/partitiche. I puffi sono delle creature di colore blu, indossano tutti un berretto bianco, tranne il capovillaggio che ha un berretto rosso. La loro età non è ben definibile, diciamo che ci sono un anziano (grandepuffo) ed il resto della comunità sembra essere composto da individui adulti ma ancora relativamente giovani, ciò ha notevoli ripercussioni anche nella vita sociale del villaggio e nei rapporti tra gli individui che analizzeremo in seguito. Nelle versioni successive vengono introdotti nuovi personaggi, un pittore, un poeta, un anziano e tre bambini, non a caso ciò coincide con l'avvio della Glasnost di Gorbacev Mihail Sergeevic, probabilmente anche nel mondo dei cartoni animati la trasparenza stava modificando le cose. Il genere sessuale è altrettanto indefinibile dai tratti somatici che sono uniformi per tutti i puffi, lo si intuisce dai comportamenti sociali. La mancata differenziatione tra i sessi e tra gli individui sicuramente ci riporta all'idea comunista di società egualitaria senza barriere tra i sessi e tra gli individui .Ciò crea una omologazione ad un modello fisico tipo di tutti gli abitanti del villaggio, un'inquietante somiglianza con uno degli aspetti più biechi dei regimi comunisti che spersonalizzavano l'induviduo annegandolo nella massa. C'è un solo essere femminile all'interno della comunità, si chiama puffetta e si distingue dagli altri per una fluente chioma bionda. I puffi si identificano l'uno con l'altro solamente grazie al ruolo che ogniuno ricopre nel processo di produzione, il loro nome è dato dalle abilità specifiche e dai compiti che assumono nel ciclo produttivo della comunità. La parola "puffo", che precede la qualifica che contraddistingue i puffi assume perciò una funzione unificatrice ed identificatrice (sociale) dei membri del villaggio: è naturale il paragone con la parola "compagno" utilizzata dal partito comunista per identificare i membri dell'apparato e tutti cittadini.
Quattrocchi
E' forse il personaggio più interessante dopo grandepuffo, il suo ruolo
sociale all'interno della comunità è quello del contestatore.
Si contrappone a Grandepuffo nelle scelte da prendere per la vita villaggio
e la sua pedanteria molto spesso scade nel ridicolo. Il suo ruolo attanziale
è quello di un leader nell'ombra. Anche le caratteristiche fisiche del
personaggio Quattrocchi sono molto particolari, porta gli occhiali ed assume
sempre un'aria ed una posa da saccente nei confronti dei suoi "compagni".
Grandepuffo non sembra dare molto peso al Quattrocchi ma se improvvisamente
il villaggio si trovasse senza la guida dell'anziano despota, l'occhialuto puffo
sarebbe il successore naturale. Facendo un paragone con la storia dell'Unione
delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS) questo personaggio sembra richiamare
alla memoria il compagno Lev Davidovic Trockij (pseudonimo di Lejba Bronstejn)
ucciso dagli emissari di Stalin (pseudonimo di Iosif Vissarionovic Dzugasvili)
in Messico il 20 Agosto 1940. Allinterno della vita del villaggio quindi si
riproporrebbe lo scontro tra la linea dura ed russocentrica di Grandepuffo/Stalin,
contro quella rivoluzionaria mondiale, contestatrice di Quattrocchi/Trockij.
Non mancano episodi peraltro dove Quattrocchi viene allontanato dal villaggio
ed espulso dalla comunità dei puffi che si ribellano contro le continue
contestazioni. Nelle immagini che ho riportato è possible coglire questa
inquietante analogia. Tutto ciò non fa altro che orientare la vita del
villaggio su un modello non solo comunista, ma addirittura staliniano!
Puffetta
Altro personaggio di straordinaria rilevanza all'interno della comunità
è Puffetta. Puffetta è l'unico essere femminile nel villaggio
(fino a quando non ne viene introdotto un altro in una serie successiva), i
modi di fare e il campo di azione del personaggio Puffetta sono identici a quelli
di tutti i componenti maschi della comunità. La distinzione tra i ruoli
dei personaggi non è dovuta al genere quindi ma solamente al ruolo che
ogni individuo ricopre nel processo di produzione. Puffetta arricchisce di mistero
la vita del villaggio contribendo a dare alla comunità un elemento di
rottura dal punto di vista socio-sessuale; il villaggio senza Puffetta sarebbe
solo una grande comunità maschile. Da ciò nascono numerosi interrogativi
che ad un pubblico adulto non possono sfuggire: E' Puffetta la madre dei piccoli
puffi che nascono nel corso del cartone animato? Come si riproducono i puffi?
Gli organi genitali e l'apparato riproduttivo dei puffi come sono fatti? Hanno
stimoli sessuali? Se si come avviene il rapporto sessuale? Se i puffi hanno
rapporti sessuali, allora Puffetta essendo l'unica donna del villaggio, si presta
(evidentemente a turno) a questa attività in puro spirito di condivisione
totale delle risorse. Una teoria di interpretativa identifica Puffetta come
un elemento di rottura della famiglia patriarcale che vedeva la donna emarginata
e posta in secondo piano nei rapporti di valore, interpersonali, sessuali e
sociali. Probabilmente l'elemento Puffetta attribuisce una maggiore idea di
uguaglianza sociale ad i membri del villaggio che non risentono assolutamente
della presenza di una sola femmina all'interno del gruppo. Anzi è proprio
Puffetta che si erge al disopra del ruolo del maschio occidentale trasformando
la propria emancipazione in quella di tutte le donne comuniste che si pongono
nella vita, nella produzione e nella vita sessuale allo stesso pari dell'uomo.
Forzuto
Ogni società ed ogni comunità attribuisce a qualche soggetto il
monopolio della violenza legittima, nel villaggio dei puffi questo ruolo è
di pertinenza di forzuto. Forzuto è il braccio dell'esecutivo (grandepuffo)
egli ha potere di coercizione, in quanto la propria forza fisica lo rende istituzionalmente
preposto a gestire l'ordine della comunità. Non è un caso se in
molti episodi è Forzuto che regola le espulsioni coatte dal villaggio
o lotta con il nemico comune Gargamella. Il ruolo ricoperto da Forzuto lo inquadra
come un tipico agente di sicurezza sovietico, anzi in molti episodi in vera
e propria funzione di spia dell'Nkvd (poi Kgb, adesso Fsb).
Vanitoso
Anche il puffo vanitoso rientra a pieno titolo nella categoria di puffi che
hanno un enorme peso sociale nella vita del villaggio. I modi di fare e gli
atteggiamenti di vanitoso lo qualificano con certezza come un omosessuale, nonostante
questa evidente diversità egli è accettato a pieno nella comunità.
Vanitoso è la riprova che il villaggio dei puffi è basato sui
principi di uguaglianza sessuale.
Poeta/Pittore
Puffo Poeta e puffo Pittore sono l'esempio che nel villaggio trovano spazio
anche voci del dissenso che non vengono tollerate dal sistema vigente in URSS.
I due personaggi infatti vengono introdotti con l'avvento della Glasnost, ed
in vero clima di disgelo contribuiscono ad arricchire una società che
fino ad allora era solamente orientata alla produzione e all'applicazione dei
principi marxisti-leninisti all'interno del villaggio.
Gargamella
Egli è il nemico giurato dei Puffi, un uomo di mezza età, brutto,
pelato e soprattutto molto cattivo. Gargamella è un mago di scarse capacità,
ha un obbiettivo nella vita che è quello di catturare i Puffi al fine
di trasformarli in oro. E' certamente il nemico numero uno dei Puffi, dal quale
diffidare sempre perchè malvagio e infido. Gargamella non è altro
che la raffigurazione umana del capitalismo! Il fatto che voglia trasformare
i Puffi in oro (e quindi in mercato) non è casuale. Altro elemento d'interesse
può darcelo il libro di formule magiche adottato dal perfido mago, che
altro non sarebbe se non un richiamo alla pochezza della cultura occidentale.
I Puffi si trovano sempre a combattere contro Gargamella e sempre riescono brillantemente
a sopraffarlo, ciò è segno dell'incompatibilità tra il
sistema socialista e quello capitalista che come previsto da Stalin avrebbero
finito inevitablmente per scontrarsi tra loro.
Birba
Gargamella possiede un gatto di nome Birba. Il gatto è cattivo come il
padrone e dall'aspetto molto ripugnante. Anche Birba caccia i Puffi (ma per
mangiarli) e nutre un odio viscerale contro il popolo blu. Nella versione originale
del cartoneanimato Birba si chiamava Azreal, tipico nome di origine ebraica,
quindi probabilmente il gatto rappresenta l'altro grande nemico del regime sovietico,
gli Ebrei. Birba/Azreal potrebbero rappresentare un incitamento ai pogrom oppure
contribuire a rafforzare la diffidenza nei confronti degli Ebrei (basti ricordare
Stalin e la congiura dei medici).
Forse l'aspetto economico
è uno dei più interessanti elementi a supporto dell'ipotesi che
è sostenuta in queste pagine. L'economia del villaggio è pianificata
e centralizzata sul modello socialista reale. Grandepuffo è l'artefice
dei "piani" economici (di impostazione staliniana), non è possibile
rintracciare attività private volte a fini di lucro nel villaggio. La
N.E.P. sembra una chimera per i poveri Puffi, costretti a lavorare per vedere
poi la produzione redistribuita secondo criteri egualitaristici stabiliti da
Grandepuffo; per cui chi produce in maniera disomogenea si vedrà retribuito
uniformemente anche rispetto a chi ha prodotto più (o meno) di lui. Il
mercato all'interno del villaggio è inesistente, anche la moneta non
esiste; tutto avviene per principi redistributivi stabiliti e pianificati dall'alto.
Lo scambio o il baratto non vengono praticati perchè i bisogni dei Puffi
sono tutti identici dato che i Puffi sono "perfettamante uguali tra loro"
anche nelle necessità. Infatti nella società dei Puffi non ci
sono classi sociali, non esiste una borghesia in quanto i mezzi di produzione
appartengono al popolo; i Puffi sono un proletariato che si è emancipato
dalla schiavitù borghese e vive applicando le idee del socialismo reale.
E' Grandepuffo che stabilisce che cosa serve, in che quantità e quando
deve essere prodotto o raccolto. La conformazione del villaggio sotto il punto
di vista economico perciò è quella di un Kolchoz sovietico. Questa
inquietante analogia con i principi del marxismo-leninsmo è la riprova
della faziosità del cartone animato. E' possibile anche identificare
un'oligarchia comunista che si è soppiantata agli eventuali Kulaki preesistenti
nel villaggio. Come sosteneva Milovan Gilas nei suoi scritti sull'oligarchia
nel regime comunista (la c.d. Nomenklatura) anche nei puffi ci sono individui
che godendo del favore del capo si arricchiscono alle spalle del popolo. Un
esempio di ciò è Puffo Goloso, che infischiandosene dell'equa
redistribuzione del cibo, approfitta della propria posizione per soddisfare
la sua fame alle spalle degli altri Puffi. Uno degl aspetti più interessanti
delle attività lavoratie dei Puffi rguarda le canzoni che gli esseri
blu cantano durante le attività lavorative, ad esempio la famosissima
"la la lala lala la lalalala................" (con una vaga somiglianza
all'inno dell'URSS). Nel regime sovietico le canzoni che i lavoratori cantavano
erano composte appositamente dall'Intelligenzja e trattavano temi sociali, inneggiando
al proletariato e alla produzione. Anche nel villaggio, l'attività lavorativa
viene scandita dal ritmo di canzoni che servono per incitare i Puffi nel loro
lavoro. Dopo tutto ciò ci avviciniamo alle conclusioni. La prima domanda
che sorge spontanea dopo tutto ciò è: Chi è stato a pogettare
i Puffi con questi intenti? Probabilmente l'Intelligenzija sovietica non ha
lasciato al caso i dettagli di quella che potremmo definire "operazione
Puffo", ovvero come conquistare e plagiare le giovani menti occidentali
per sconvolgere così le future classi dirigenti del sistema capitalista
grazie ai mezzi di comunicazione di massa. Ovviamente il primo soggetto che
potrebbe essere chiamato in causa per l'ispirazione dei Puffi è l'omipresente
K.G.B. (Komitet Gosudarstvennoij Bezopasnosti - Comitato per la sicurezza dello
Stato). La disinformazione era una delle armi migliori dell'Intelligence sovietica
che aveva capito molto bene l'importanza dei mezzi di comunicazione (come in
tutti regimi in cui era negata la libertà d'espressione). Basta ricordare
il famoso precedente dei Servizi dello Zar, l'Ochrana (Ochrannoe Otdelenie),
in questo settore con i "Protocolli dei Savi Anziani di Sion" (libro
che sosteneva la tesi del Complotto Ebrtaico) che aveva lo scopo di accentuare
il pregiudizio nei confronti degli Ebrei (e giustificare i Pogrom). Il K.G.B.
avrebbe poi delegato la realizzazione a Peyo per evitare coinvolgimenti diretti
nella vicenda. Ultimo elemento che potremmo prendere in considerazione è
il titolo originale del cartoneanimato "Il villaggio dei Puffi" che
era "Smurf". Apparentemente il titolo non ha legami con il mondo reale
ed è una pura fantasia, alcuni studiosi di questo fenomeno mediatico
invece hanno provato a dare una interpretazione anche alle motivazioni per le
quali è stato scelto questo nome bizzarro. Le iniziali di Smurf infatti
potrebbero essere riferite a: Socialist Men Under a Red Father! Per me ed il
Mio Collega ciò sembra una forzatura alla ricerca, probabilmente viziata
dalla Tesi di partenza. Tuttavia non è da escludere che sia l'ennesimo
messaggio subliminale nascosto nei livelli di lettura profondi del cartoneanimato.
Viste le innumerevoli sorprese che ci ha riservato questo studio non possiamo
trascurare che sia possibile leggere il titolo del cartoneanimato come: "uomini
socialisti sotto un padre rosso".